I was a soul who was only surviving and I was not aware of that.But finally I found the strength to open my eyes and open my heart again. Ero solo un'anima che sopravviveva e non ne ero cosciente.Ma alla fine ho trovato la forza di aprire gli occhi ed aprire il mio cuore nuovamente.
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venerdì 26 novembre 2010

Le papere ballerine ed il ballo di fine estate

Nel bosco di Lilybets vive una famosa coppia di papere appassionate di cià cià cià e vincitrice di numerose gare di balli di coppia. Nella loro scuola di danza, “Balla quà, qua, quà ”, vicino alla sorgente dalle acque blu, si radunano, così, sera dopo sera, tutti gli animali del bosco a seguire le loro lezioni.
I signori conigli scodinzolano, a ritmo di musica, le soffici codine a pon pon, il lupo litiga con la moglie, perché si distrae leccandosi i baffi quando vede signor e signora Porcellina ancheggiare con tanta deliziosa ciccetta in bella mostra, le tartarughe, ahimè, trottolano sui piedi di tutti i partecipanti e tanti altri simpatici animaletti danzano allegramente. La scuola di ballo di Mr e Ms Papérs è aperta tutta l’estate, e, quando il caldo soffoca l’aria, è bello ritrovarsi insieme, mentre le lucciole illuminano la pista di ballo ricoperta da un tappeto di sassolini colorati. La musica avvolge magicamente alberi, piante e fiori e sembra di partecipare ad un ballo di corte in un meraviglioso palazzo regale.

Il tempo scorre piacevolmente e, come spesso accade quando ci si diverte, i giorni volano via veloci. Così, un anno, arrivati alla fine dell’estate la maestra di danza decise di indire un ballo per proclamare la più brava coppia di ballerini dell'anno. E, quando finalmente arrivò la fatidica sera tutti gli animali del villaggio sembravano dame e principi; chi si era arruffato la criniera, chi aveva legato alla coda un fiocco colorato di raso, chi si era sistemato margherite e boccioli di rosa dietro le orecchie.

“Ta ta taaa…ta ta taaaa..”un meraviglioso walzer risuonava per le viuzze del bosco, mentre la signora Papera invitava una coppia alla volta a sedersi perché meno brava delle rimanenti. Giunti a metà serata, però, le coppie escluse, indispettite e rese acidelle dall’invidia, presero a tornare a casa e, alla fine, rimasero solo le due coppie ancora in gara: i due cigni, che danzavano leggiadri ed eleganti, e le volpi, che ondeggiavano la coda in aria come una nuvola d’argento. E, quando tra le due fu eletta vincitrice la coppia dei cigni anche le volpi, ringhiando ed accusando la maestra, scapparono via offese.

Così, al momento della premiazione dei vincitori con un cesto di fiori, frutta e semi vegetali anche le lucciole avevano lasciato la pista ed era così buio e silenzioso che i due cigni divennero molto tristi. Ma all’improvviso dall’ombra corse verso di loro la coppia degli orsi, complimentandosi emozionati e felici per la loro vittoria. Esclusi al primo giro, perché muovendosi goffamente pestavano le zampe agli altri concorrenti, gli orsi avevano assistito in silenzio a tutto lo spettacolo. Ed allora si che la coppia di cigni fu davvero felice di quella vittoria, perché non c’è denaro o oggetto prezioso che possa riempire il cuore di gioia quanto poter condividere un momento felice con qualcuno che c’è sinceramente amico.



The ducklings dancers and the dance of summer's end 



In the woods of Lilybets lives a famous pair of ducks fans of Cià, cià, cià and winner of numerous races of couple dances. In their school of dance, "Dance quà, quà, quà", near the source of blue waters, are gathered, as well, night after night, all animals in the woods to follow their lessons.
The gentlemen rabbits moves, to the rhythm of music, the soft tail like a pon pon, Wolf quarrels with his wife, because he is distracted and lickes his moustasches when he sees Mr and Mrs piggs dancing with such delicious fat in a beautiful view, the turtles, oi oih, roll on the feet of all the participants and many other nice animals dance merrily. The School of dance of Mr and Ms Papérs is open all summer, and, when the hot stifles air, is beautiful finding themselves together, while the diyng shed light on the track of dance covered with a carpet of coloured little stones. The music wraps magically trees, plants and flowers and seems to participate in a dance of court in a wonderful Royal Palace.
Time flows pleasantly and, as often happens when you are having fun, the days fly by fast. Thus, a year, arrived in late summer the teacher of dance decided to hold a dance to proclaim the best pair of dancers of the year. And, when finally came the fateful evening all animals of the village seemed ladies in waiting and princess; who had ruffled the mane, who had tied to the queue an staple coloured of satin, who had placed daisies and rose buds from behind the ears.
"TA TA TA taaa…ta taaaa.." A wonderful Walzer was for the lanes of the wood, while Mrs Paper invited a couple at a time to sit because less good of the remaining. Half evening, however, the couples excluded, to get vexed and unpleseant, they took to go home and, at the end, remained only the two couples still in the race: the two swans, that even dancing and elegant, and the foxes, which move their tail in the air like a cloud of silver.  And, when between the two was elected winner the couple of the swans also the foxes, growling rand accusing their teacher, fled via offenses.
Thus, at the time of presentation ceremony with a basket of flowers, fruit and vegetable seeds also diyng had left the track and was so dark and quiet that the couple of swans became very sad. And, suddenly from racing to them the couple of bears, welcomed moved and happy for their victory. Excluded on the first lap, because moving awkwardly trample feet to the other competitors, the bears had assisted in silence to all the show. And then that the pair of swans was really happy to that victory, because there is no money or precious object that can fill the heart with joy as to share a happy moment with someone that there is sincerely friend.

Lilybets

venerdì 19 novembre 2010

Il Signore del lago Blu e la fata con le ali di zucchero a velo

Nel bosco di Lilybets, vicino alle sponde del lago Blu, si trovava una casetta coperta dall'edera rampicante e circondata da un meraviglioso giardino di rose vellutate e profumatissime. Al centro del giardino vi era, poi, una panchina in legno, colorata di bianco e decorata con due uccellini blu, che sembrava uscita da un libro di favole. Quel luogo donava così tanta pace nel cuore che spesso gli animali del bosco, dopo una brutta litigata con il proprio innamorato,  vi si rifugiavano e, pur mantenendo per qualche tempo il broncio, alla fine, pace era fatta.
Abitava quella casetta una fatina dai lunghi capelli del colore del sole, un viso che sembrava di porcellana ed il sorriso di un angelo. Ma la bellezza di quella fata era soprattutto nel suo cuore romantico e generoso. Infatti, poiché viveva da sola, si era affezionata agli animaletti del bosco come se fossero la sua famiglia e quando li vedeva azzuffarsi il suo cuore si riempiva di tristezza e preoccupazione.
Un giorno, però, passava di lì il folletto della discordia e, indispettito dalla vista di quel luogo così romantico, scatenò, battendo le mani, una tempesta di grandine, con chicchi così grandi che velocemente spogliarono le piante di rose e le ridussero ad un tappeto di petali e foglie sminuzzate. Quando la fatina vide quello che era accaduto ne fu così addolorata che rimase senza parole e cominciò a piangere singhiozzando. Ma il timido Signore del Lago Blu, innamorato da sempre di quella fata così sensibile e generosa, trasformò i petali in colori del cielo e li mescolò a creare il tramonto, ogni sera magicamente differente e romantico. E, commosso dal cuore generoso della fata, le donò due meravigliose ali di zucchero a velo, con le quali potesse volare in cielo durante la notte per portare nel cuore degli innamorati la volontà di chiarirsi e di fare pace prima che sorga un nuovo giorno.

Lilybets

lunedì 15 novembre 2010

I porcellini ed i sentieri della vita

Nel bosco di Lilybets c’è un sentiero con la base di ciottoli lisci e luccicanti che conduce ad un’antica sorgente di acqua: un luogo incantevole, circondato da alberi ricchi di frutti dolci e profumati e ricoperto da un tappeto di soffice erbetta verde. Una famigliola di porcellini percorreva ogni giorno il sentiero per rinfrescarsi e giocare nelle acque fresche della sorgente. “Scroww, scroww” dicevano i porcellini, mentre salterellavano in fila indiana, ”scroww scroww”, sgranocchiando allegramente ghiande e radici trovate lungo la via. Il sentiero, però, in inverno diventava sempre più stretto, i rami si intrecciavano quasi volessero abbracciarsi, l’erba cresceva alta, ed i ciottoli diventavano molto scivolosi. Ogni tanto, quindi, un porcellino scivolava e la mamma, poi, con cura ed amore, lo medicava leccandolo e passando sulla ferita qualche fogliolina medicinale. Anche il capo del villaggio, l’anziana volpe Martin, aveva consigliato più volte a mamma Rosellina di scegliere un’altra via. Ma Rosellina era così abituata a seguire quel sentiero che non voleva proprio ascoltarlo.
Un giorno di fine estate, mentre la famigliola passava sotto ad un cespuglio di more selvatiche, il più paffuto dei porcellini, Tommy, rimase incastrato tra due grandi alberi ed in nessun modo gli riusciva di liberarsi. Gli altri porcellini, nel frattempo, gli sedevano intorno ed in coro lo incitavano a liberarsi. Nel tardo pomeriggio improvvisamente, però, il cielo divenne scuro, serpentelli luminosi lo attraversavano veloci ed una pioggia fitta fitta scese giù dal cielo. Il torrente cominciò ad ingrossarsi e l’acqua raggiunse lentamente il sentiero. I porcellini, spaventati da tutto quel trambusto, cominciarono a tirare con tutta la loro forza il fratellino ora di qui, ora di lì, e riuscirono a liberarlo. Nuotando, poi, il più velocemente che poterono, si rifugiarono su una collinetta vicina, tutti sani e salvi. E, mentre i porcellini cantavano allegramente, una fata farfalla si posò vicino a mamma Rosellina, ancora spaventata per il pericolo scampato, ed, accarezzandole il viso – Nella vita – le disse - la strada nota, quella percorsa sino ad oggi, non sempre è la migliore ed occorre avere il coraggio di sceglierne una sconosciuta che, però, potrebbe renderci più felici e sereni-.

L'albero delle bugie e le farfalline chiacchierine

C’era una volta nel bosco di Lilybets, su un tappeto di papaveri e di girasoli, un albero alto e robusto che non perdeva mai le foglie e profumava di cannella e di miele.
Cresciuto magicamente in una sola notte da un seme trascinato lì da un vento misterioso, per la sua bellezza incantevole ormai vi si radunavano intorno tutti gli animali del luogo. Nessuno conosceva a che famiglia appartenesse, nonostante i più famosi studiosi del bosco, i topi “Letteronzi”, avessero sfogliato tutte le enciclopedie delle biblioteche vicine alla ricerca di informazioni. Le sue foglie, infatti, come grandi orecchi penzolanti, si spostavano lentamente ora verso il basso, ora verso l’alto, e sul suo tronco un grosso naso si arricciava quando l’albero, come spesso accadeva, scoppiava in una pazzerella risata.
Quel misterioso albero, infatti, apparteneva alla famiglia degli “Alberi delle bugie”, alberi molto curiosi che ascoltano divertiti le conversazioni altrui e, producono, per ogni bugia ascoltata, un frutto simile ad una mela, ma con i colori dell’arcobaleno.
Gli animali del bosco erano davvero molto chiacchieroni ed inventavano mille storie condite di bugie pur di apparire più belli, più buoni e più bravi degli altri. La vanitosa volpe, Brigida, per esempio, si vantava di non avere mai curato il suo manto screziato d’argento, mentre non perdeva un appuntamento a settimana dalla parrucchiera del lago Blu. La pettegola, poi :- Il leone si, si – aggiungeva – ha fatto la piastra alla pelliccia ed ogni settimana fa la tinta color castagna!. Me l’ha detto un’amica parrucchiera – . La gallina “Cettina” si vantava di volare più veloce del falco, ma solo di notte, quando tutti, guarda caso, stavano dormendo. Il golosissimo orso “Pepito”, infine, organizzava dibattiti accusando le api di non rispettare i turni di lavoro e di non produrre più miele, mentre ogni notte, slurp, slurp, spazzolava ben benino tutti gli alveari del bosco fino a farli brillare.
Origlia di qui, origlia di lì, l’albero a fine estate era così pieno di frutti che questi cominciarono a cadere in grande numero al suolo.
Quando, però, il magico frutto toccava terra si apriva ed una farfallina chiacchierina svolazzava via svelando la bugia che l’aveva generata.
A poco a poco, così, tutti gli animali del bosco finirono per inseguirsi ed azzuffarsi per farsi ragione. Così, quando il bosco si trasformò ormai in un ring da combattimento l’anziana volpe del villaggio, Martin coda argentata, radunò tutti gli animali del bosco intorno al misterioso albero e :- Il nostro amico albero – disse – ha voluto insegnarvi che le bugie generano altre bugie, possono volare anche molto lontano e trovano sempre orecchi che si divertono ad ascoltarle – .
E così, quella stessa notte, il misterioso albero scomparve lasciando gli abitanti del bosco più saggi e sinceri.